Giornata della Memoria |

Tra storia e ricordi, il nostro pensiero a riguardo.

Mercoledì 27 Gennaio 2016 - ore 07:30

Il 27 Gennaio di ogni anno le Nazioni Unite celebrano la festa internazionale della Giornata della Memoria a ricordo delle vittime della Shoah. Questa ricorrenza è stata stabilita in questa data poiché il 27 Gennaio 1945 vi fu la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle Armate Rosse.
Nella lingua ebraica il termine 'shoah' indica una catastrofe, nel linguaggio comune oramai viene utilizzato per definite lo sterminio del popolo ebraico avvenuto tra la fine degli anni '30 e il 1945 ad opera dei nazisti. Un altro termine che può essere associato a shoah è olocausto, originariamente veniva utilizzato per indicare un  sacrificio religioso dove il corpo di un animale veniva interamente bruciato.
L'ideologia nazista si basava sulla superiorità della razza ariana, infatti Hitler credeva che l'influenza ebraica fosse una minaccia per la purezza della razza ariana. A causa di questa ideologia gli ebrei vennero perseguitati fino ad essere addirittura privati dei loro diritti ed esclusi dalla vita sociale.
Nel Settembre del 1935 con le Leggi di Norimberga, gli ebrei furono esclusi dal diritto di voto, dagli impieghi pubblici, dall'esercizio di liberi professionisti, dal commercio e furono inoltre vietati i matrimoni misti tra ebrei e tedeschi e vennero annullati quelli già celebrati.
La manifestazione più violenta della storia europea avvenne nella famosa 'notte dei cristalli' tra il 9-10 Novembre 1938 durante la quale vi furono più di 90 morti e 20.000 ebrei vennero arrestati, molti vennero deportati nei campi di concentramento  (nati nel 1933 per rinchiudere i dissidenti politici, ma dal 1936 furono utilizzati per rinchiudere gli ebrei). 
Nei campi di concentramento i prigionieri venivano classificati con un contrassegno che indicava un preciso posto della struttura gerarchica: alla base vi erano gli ebrei, seguiti dagli zingari, poi omosessuali, handicappati, avversari politici e in cima vi erano i criminali comuni che dovevano assicurare la disciplina fra i deportati. 
Lo scenario orribile di questi campi offriva: malnutrizione, pessime condizioni igieniche e duro sfruttamento dei prigionieri.
In seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Hitler avviò le procedure per risolvere il problema degli ebrei: 'la soluzione finale', ovvero lo sterminio di questo popolo. 
Nell'estate del 1942 in Polonia vennero allestiti dei campi di sterminio, aventi come unico scopo l'eliminazione degli ebrei, con uso di camere a gas e forni crematori.
Lo sterminio contò la morte di circa 15 milioni di morti, tra i quali vi furono 5-6 milioni di ebrei, senza distinzione di sesso ed età.

È importate ricordare e non scordare questo avvenimento perché la violenza e la crudeltà subita da tutti quegli innocenti dovrebbe far riflettere ciascuno di noi, affinché non si verifichi mai più una simile tragedia. Tutto ciò è avvenuto a causa del pensiero di un solo uomo e di coloro che hanno sostenuto la sua idea ovvero quella di appartenere ad una razza 'superiore' rispetto alle altre e di voler eliminare coloro ritenuti 'inferiori'. Tutto ciò non può essere tollerabile perché tutti siamo uguali senza alcuna distizione e nessuno può, per nessun motivo, decidere di togliere la vita al suo prossimo, essendo un dono meraviglioso di tutti.

Maria Teresa Pisano