CRONACA |

XXII Giornata del Ricordo e dell'Impegno delle vittime di mafia. Il coraggio di Libera

Martedì 21 Marzo 2017 - ore 09:34

"Tutta l'Italia vi deve solidarietà per il vostro dolore, rispetto per la vostra dignità, riconoscenza per la vostra compostezza, sostegno per la vostra richiesta di verità e giustizia. Per questo desidero dirvi che le vostre ferite sono inferte al corpo di tutta la nostra società, di tutta l'Italia". Sono queste le parole del Capo di Stato Sergio Mattarella in visita lo scorso 19 Marzo a Locri per l’anteprima della XXII giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’evento che oggi si svolge a Locri e contemporaneamente in 4000 piazze italiane, sostenuto dall’associazione “Libera” ha lo scopo di ricordare i martiri della mafia e soprattutto di incentivare la lotta al fenomeno criminale, che nonostante l’impegno di magistrati, forze dell’ordine, testimoni, pentiti e cittadini, non desiste a esaurirsi. Il tema della giornata è "Luoghi di speranza e testimoni di bellezza", in riferimento all’attenzione che bisogna dedicare verso quei luoghi pienamente coinvolti nelle attività delle mafie e anche e soprattutto al recupero e al mantenimento della libertà e della dignità delle persone che li abitano, problemi che, tra le altre zone, attanagliano anche la locride. Si attende in tutta Italia una massiccia partecipazione, simbolo che gli italiani vogliono sciogliersi dai vincoli che li opprimono, ed è un segnale molto forte e importante alla vigilia del 25esimo anniversario delle stragi dei giudici Falcone e Borsellino, sintomatico del fatto che ancora oggi “le loro idee camminano sulle nostre gambe”. «Le mafie non uccidono solo con la violenza: vittime sono i morti, ma vittime sono anche i morti vivi, le persone a cui le mafie tolgono la speranza e la dignità – ha detto don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera - Il lavoro, la scuola, la cultura, i percorsi educativi, i servizi sociali restano il primo antidoto alla peste mafiosa. La nostra Costituzione è il primo dei testi antimafia!» Don Ciotti ha inoltre invitato i presenti a mettere da parte le divisioni, i protagonismi, a mettersi di più in gioco per il bene comune, per la libertà e la dignità di questo Paese.

Francesco Pollinzi