ORDINANZA DEL SINDACO |

Rimozione rifiuti dall'alveo del fiume Alli: la Regione non partecipa.

Sabato 20 Febbario 2016 - ore 11:10

Due associazioni di volontariato (Anpana e Gadit) hanno denunciato l’abbandono di rifiuti nell’alveo del fiume Alli, in territorio di Simeri Crichi. Gli uffici comunali hanno predispostoun sopralluogo congiunto con la Regione Calabria (che non ha partecipato), la Provincia di Catanzaro, l’Arpacal settore suolo e rifiuti, l’Asp di Catanzaro - Igiene Pubblica e le associazioni, al fine di individuare i responsabili dell’abbandono e con esattezza i luoghi e l’entità della problematica. Il 4 febbraio viene redatto il verbale del sopralluogo, col quale si conferma unanimamente che il sito ricade in area del demanio fluviale, la cui gestione è affidata alla Regione. Il Piano regionale di sistemazione degli alvei fluviali prevede anche la rimozione e il trasporto in discarica autorizzata dei rifiuti provenienti dalle attività antropiche, non solo da quelli di natura litoide. In ciò servendosi degli Enti attuatori delle opere di forestazione e bonifica. Non certo scaricando sui Comuni insopportabili oneri finanziari e strumentali, che poi andrebbero a gravare sulle stesse tariffe per lo smaltimento dei rsu e, pertanto, sulle tasche dei cittadini.

Gli uffici regionali e provinciali mi hanno sollecitato a intervenire ai sensi dell’art 192 del Codice dell’Ambiente, contro i responsabili (?) e/o i proprietari del sito o titolari di diritti reali o personali di godimento dell’area.

Si dà il caso, però, che ente gestore del demanio fluviale sia la Regione, mentre restano ignoti gli autori della violazione. E la prolungata inerzia dell’Ente Regione configura una vera e propria colpa nell’impedire l’abbandono dei rifiuti su area di sua competenza gestionale. Il sito (l’alveo) non è stato adeguatamente interessato da tempo da interventi di manutenzione.

Mi sono trovato, pertanto, nel dovere di emettere ordinanza (n° 7/2016) contro la Regione, per la rimozione, l’avvio al recupero, lo smaltimento e messa in sicurezza dei rifiuti abbandonati in modo incontrollato nell’alveo del fiume Alli, con la comminatoria che, in caso d’inadempienza, provvederà il Comune in danno, col recupero delle somme anticipate.

Mi confortano alcune recenti sentenze del Consiglio di Stato, V sezione, tutte relative ad ordinanze sindacali nei confronti delle Regioni per la rimozione di rifiuti abbandonati su aree di loro proprietà, ricorrendo anche la semplice colpa per negligenza.

Ci sarebbe da aggiuntere: per la consistenza dell’intervento, l’Ente Locale dovrebbe disporre delle risorse necessarie.

Per evitare la reiterazione dell’abbandono dei rifiuti, la Provincia è stata diffidata a provvedere a bloccare il passaggio nell’alveo ai mezzi non autorizzati, che s’immettono nel fiume dall’accesso della strada di proprietà provinciale.

Provincia, Arpacal e Asp sono invitati a fornire ogni utile indicazione, nel rispetto del D.Lgs. 152/2006, anche perché in troppi utilizzano impropriamente il termine “bonifica” per indicare la rimozione dei rifiuti, senza l’accertamento del superamento dei limiti di soglia dei valori delle matrici ambientali.

Sarebbe stato tutto più facile se fosse prevalso il principio di sussidiarietà tra le istituzioni, ma evidentemente deve sembrare più agibile scaricare sui sindaci dei piccoli Comuni responsabilità e compiti non propri. Questo verosimilmente il Presidente Oliverio - al quale confermo il sincero e convinto apprezzamento per l’impegnativa attività di governo - potrebbe sottolineare a quanti continuano a disimpegnare in maniera prevalentemente burocratica le proprie mansioni.

Marcello Barberio, sindaco del Comune di Simeri Crichi