INTERVISTA |

A legislatura conclusa ecco le considerazioni di Barberio

Sabato 14 Maggio 2016 - ore 19:30

A poche settimane dalla conclusione della "Legislatura Barberio", la nostra gazzetta ha voluto incontrare il sindaco uscente per una breve intervista, ricordando quel 2011 che vide vincitrice la sua lista "Unione Civica: Tasparenza e Legalità", i periodi di amministrazione, uno sguardo sulle attuali elezioni amministrative per il futuro del nostro paese, nonché per quello politico dello stesso Barberio.

1. Era il mese di Maggio 2011 quando la lista "Unione Civica: Trasparenza e Legalità" usciva trionfante dalle Elezioni Amministrative. Cosa ricorda particolarmente di quel giorno?

- La gioia di tanti cittadini per il risultato, ma anche il ricordo di chi era mancato 20 giorni prima.

 

2. Il motto della lista è stato sicuramente mantenuto, tanto da far vincere il Premio “TrasparEnte” come comune più limpido (sotto l’aspetto del coinvolgimento dei cittadini in tutte quelle che sono le linee guida attuate) della Provincia di Catanzaro. Volendo quasi dare un consiglio ai prossimi amministratori, perché un comune deve puntare a questo volto cristallino, appunto trasparente, nei confronti dei cittadini?

- In campagna elettorale si enfatizzano le aspettative, ma poi i risultati sono altra cosa, soprattutto nel campo della correttezza amministrativa. Ma non tutti sono d’accordo e cercano scorciatoie impossibili.

 

3. Come in ogni campagna elettorale che si rispetti sono sempre tante le promesse fatte ai propri cittadini. Quali sono state quelle che la sua amministrazione ha saputo portare a compimento nel migliore dei modi?

- Non partecipo alla campagna elettorale e dico semplicemente che chi è in buona fede può leggere la relazione di fine mandato redatta dagli uffici finanziari e presente sul sito web istituzionale dell’Ente.

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4. Di quale va maggiormente fiero?

- Del recupero del finanziamento di circa un milione di euro per il castello di Simeri: i lavori erano stati appaltati, ma il finanziamento revocato dalla Regione Calabria sin dal 2010.

 

5. Cinque anni sono tanti, ma pur sempre pochi per poter edificare tutto ciò che si vuole. Se ci sono, quali sono i rimpianti e le opere che avrebbe voluto realizzare?

- Il programma pre-crisi. Ma sarebbe servito un contesto generale più favorevole allo sviluppo, minori restrizioni finanziarie (il patto di stabilità interno non ha consentito di spendere i soldi  dell’Ente). Ma sarebbe servita anche una maggiore unità d’intenti politici.

 

6. Conclude il suo ennesimo mandato, con una grande carriera politica alle spalle, continuerà a dare il suo contributo in questo campo?

- Ma non come amministratore locale, anche perché l’anagrafe non concede proroghe.

 

7. Perché la scelta di non ripresentarsi?

- L’ho preannunciata molto tempo fa e la riassumo così: anagrafe e motivazioni politiche (non serve solo una lista di persone capaci e pulite, è necessario il collante politico e mi sembra che la sinistra nel nostro paese non stia proprio al meglio). Ogni tempo deve avere i propri interpreti.

 

8. Il suo comune si prepara a tornare alle urne domenica 5 giugno. Senza fare riferimento ad un partito specifico, quali sono i criteri per “votare bene”?

 - La coerenza con la propria coscienza.

 

9. In campo abbiamo chi la politica la conosce ed amministra da tempo, come anche chi si sta addentrando in una nuova ed importante avventura. In maniera molto generica, qual è un consiglio che si sente di dare ai due candidati a sindaco ed ai rispettivi componenti delle liste, per il bene di questo paese?

- In bocca al lupo. Per il resto, i consigli non richiesti sono inopportuni.

 

10. Per concludere le chiediamo un saluto, un messaggio, o magari un ringraziamento per quei suoi cittadini che l'hanno stimata, sostenuta, molte volte anche contraddetta, nel corso di questi cinque anni. Se così possiamo definirlo: il messaggio di fine mandato del sindaco Barberio!

- La mia militanza politico-amministrativa non è limitata agli ultimi 5 anni, ma è quasi quarantennale, con vari ruoli, anche prestigiosi. Ricordo i “compagni della prima ora”, gli eccezionali amministratori degli anni ’80-’90 e anche gli ultimi, di varia e intensa umanità. Un pensiero affettuoso va soprattutto quelli che non ci sono più (ai proff. Leonardo Elia e Simone Marchese) e che avrebbero garantito un contributo impareggiabile. E poi, in democrazia non si può prescindere dai numeri. Nessun rancore verso chi, nella correttezza della dialettica politica, non ha condiviso la mia azione amministrativa. Confermo: per stare insieme in politica, non si può illusoriamente prescindere dalle appartenenze e dalle idee unificanti. Ho scoperto che il contrario rischia di diventare mistificatorio, lasciando spazio solo al soggettivismo irriducibile a sintesi. Infine, al mio paese auguro tutto il bene di questo mondo, assicurando il mio contributo da altre postazioni, a me più grate.  

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